All’interno della Gazzetta Ufficiale n. 287 del 9 Dicembre 2023, si è vista la pubblicazione dell’articolo 12 del decreto-legge 181/2023 (cd. Decreto Energia), che cerca di spingere ulteriormente il settore fotovoltaico, così da facilitare lo sviluppo di una filiera nazionale nelle tecnologie rinnovabili.

Il nuovo articolo di cui stiamo parlando, impone a ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, di istituire un registro, suddiviso in tre sezioni, dove vengono classificati e scritti gli impianti fotovoltaici sulla base delle loro caratteristiche e delle loro qualità energetiche.

Le sezioni del registro istituito da ENEA riporteranno, su istanza del produttore o del distributore interessato, i prodotti che rispondono a determinati requisiti di carattere territoriale e qualitativo: 

• Moduli fotovoltaici prodotti all’interno degli Stati membri dell’Unione Europea con un’efficienza a livello di modulo almeno pari al 21,5%,
• Moduli fotovoltaici con celle, prodotti all’interno degli Stati membri dell’Unione Europea con un’efficienza a livello di cella almeno pari al 23,5%,
• Moduli prodotti negli Stati membri dell’Unione Europea composti da celle bifacciali ad eterogiunzione di silicio o tandem prodotte nell’Unione europea con un’efficienza di cella di almeno pari al 24%.

Entro il 10 gennaio 2023 (ovvero 30 giorni dall’entrata in vigore dell’articolo), l’ENEA, una volta sentito il MIMIT e il MASE, ovvero il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, pubblicherà sul proprio sito le modalità di invio della richiesta di inserimento nel registro dei prodotti e la documentazione che dovrà essere fornita per l’iscrizione.

In seguito, ENEA pubblicherà online l’elenco dei prodotti e dei produttori e distributori che hanno ottenuto l’inserimento nel registro, fatta salva la possibilità di procedere a controlli documentali e prestazionali sui prodotti indicati come rientranti nelle categorie di cui alle tre sezioni del registro, con oneri a carico dei richiedenti l’iscrizione.

Come spiegato anche dal MIMIT, lo scopo di questo registro è quello di indirizzare gli investimenti fatti dalle imprese sulla tecnologia più performante, visto che il fotovoltaico sta conducendo la transizione energetica e rappresenta l’energia rinnovabile con la più ampia crescita in Italia. Inoltre, questo permetterà di velocizzare il processo di decarbonizzazione del sistema energetico europeo, che fa parte degli obiettivi climatici da raggiungere tra il 2030 e il 2050.

Anche per questo è fondamentale scegliere la migliore tecnologia per gestire il processo con la maggiore efficienza e sostenibilità e con il migliore ritorno per il sistema produttivo.

L’articolo 12 del Decreto Energia rappresenta anche un importante passo per la definizione di un regime di incentivi per le imprese che saranno interessate a realizzare impianti fotovoltaici per il consumo industriale, iniziativa che è in linea con i programmi Transizione 5.0 nell’ambito del PNRR e Repower EU.

Infine, il MIMIT ha evidenziato il fatto che il Governo abbia stanziato 6,363 miliardi di euro per sostenere la realizzazione di impianti fotovoltaici e sarà inoltre previsto un sostegno alle PMI che opteranno per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Tale sostegno si concretizzerà attraverso un contributo a fondo perduto con una dotazione di 320 milioni di euro.

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